Thursday, February 15, 2007

PROGRESSO OPPURE REGRESSO

Indipendentemente dal giudizio di valore, credo che il dibattito sul riconoscimento delle coppie di fatto in Italia sia condotto, almeno da una certa parte della classe politica, in modo del tutto strumentale, ingannevole ed offensivo nei confronti degli elettori che, favorevoli o contrari al disegno di legge, dovrebbero indignarsi davanti a tesi non solo populiste ma anche giuridicamente errate.

Adducere allo spettro del modello zapaterista, per convincere gli italiani dal presunto affronto che il disegno di legge apporterebbe alla famiglia, è un'idea che dovrebbe riuscire a convincere solamente animi semplici ed intelletti embrionali. Invece sembra riuscire a far leva su una grande percentuale di italiani; forse ennesima prova del fatto che questo popolo si sta addormentando, ormai assuefatto da dibattiti poco stimolanti, sciocchi, condotti gerarchicamente dai magnati del pensiero.

Cercare di interpretare quello che il Costituente intendeva dire 60 anni orsono nell’ambito dei diritti civili è puro esercizio da studentelli di giurisprudenza perché ignora e trascura tutto il movimento della società civile nell'ambito dell’eguaglianza tra i generi (non solo uomo e donna, sveglia sveglia, il femminismo si è evoluto), dei diritti civili e di quelli sessuali e riproduttivi.

La signorina Bindi ha davvero ragione su un elemento, espresso con tanto equilibro e con un linguaggio scialacquato, specchio della sua misera apparenza, da riassumersi con una semplice frase: la legge introdurrebbe FORMALMENTE la discriminazione tra coppie sposate e coppie di fatto.

D'altronde anche le checche meritano un pò di paternalismo. Perché vorrei comunque ricordare che le coppie di fatto eterossessuali potrebbero convolare a nozze e quindi godere a tutti gli effetti dei diritti derivanti dal matrimonio.
Sono i finocchi a doversi accontentare, anzi magari dovrebbero prostrarsi ai piedi di Madame Bindi e forse anche della Signorina Ruini, perché in fondo lei sta solo esprimendo la sua opinione, come tutta la gerontopederastia ecclesiastica, ma poi perdona sempre, anche i deviati. D'altronde tutti hanno diritto ad esprimere la loro opinione. Peccato che l’opinione della Chiesa coincida con quella di una larga fetta della classe politica italiana. Dimenticavo però, gli onorevoli sono in grado di esprimere laicamente l'opinione cattolica. Rientra tra le loro attribuzioni quella di compiere miracoli.

La legge sui matrimoni tra le persone dello stesso sesso in Spagna non ha GIURIDICAMENTE nulla a che vedere col riconoscimento che il legislatore italiano potrebbe, e sottolineo il potrebbe, perché è molto ipotetico, accordare alle coppie di fatto.
In Italia non sarà nemmeno possibile registrarsi congiuntamente in comune, altrimenti assomiglierebbe troppo ad un matrimonio civile. Per qualcosa di banale, come la cessione del contratto di affitto, in caso di morte del convivente, si richiede una convivenza di TRE, tre, tre, e sottolineo TRE anni.

Voglio però concedere un più ampio respiro alla mia analisi politica e sottolineare che questo governo non potrebbe comunque spingersi oltre, non reggerebbe. Il disegno di legge è stato partorito dopo mesi e mesi di negoziati; d'altronde non sarebbe stato possibile abortire dopo il suo sacro concepimento, prima delle elezioni, ed il suo impianto nell'utero del governo. La vita è sacra.

Questo disegno di legge non offende soltanto le persone omosessuali, bisessuali, transgender, lesbiche, gay, intersessuate, ermafrodite e tutti gli altri termini inclusivi, ma il nostro senso intimo di rispetto, che non appartiene a noi, a voi, a loro oppure agli altri, ma semplicemente a tutti, a tutti noi.
Che non si voglia poi andare altrove ad impartire lezioni di civilta.



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